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La dimensione psichica, fisica e sociale: una visione olistica

Abruglia considera lo stress nella sua accezione scientifica: la risposta di un sistema a sollecitazioni, denominate “stressor”. In questi termini lo stress non è necessariamente un evento negativo ma piuttosto una richiesta di cambiamento che si impone sul sistema persona, generando una risposta aspecifica: la cosiddetta “Risposta allo Stress”. Quando tale risposta acquisisce una valenza positiva, come il superamento di un esame o un successo lavorativo, lo stress viene generalmente definito Eustress (“stress buono”). Quando gli stressors sono eccessivi o costituiscono stimoli spiacevoli, la risposta allo stress genererà un disagio delineando un Distress (“stress negativo”).
Nell’ambito dell'healthcare, Abruglia propone un approccio integrato che mette al centro di ogni tipo di intervento la Persona. Gli stressor, d’altronde, coinvolgono l’individuo nella sua complessità andando ad interagire con sottosistemi biologici, psicologici e sociali.

Quando la persona affronta un fattore di stress, l’organismo risponde ad esso con l’attivazione dell’Asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene, un insieme di ghiandole che cooperano per produrre glucocorticoidi, ormoni che spengono la risposta allo stress. I tempi d’azione di quest’asse sono variabili, dipendendo sia da fattori genetici che ambientali come la presenza o meno di una famiglia, di relazioni sociali, di lavoro ed altro. Aspetti della vita di tutti i giorni, quindi, influenzano la reazione biologica dell’organismo nei confronti dello stress e, viceversa, la risposta biologica incide sulla psiche e l’adattamento sociale.

In alcuni casi, la risposta allo stress non si arresta, producendo un graduale esaurimento delle risorse personali intese in termini biologici, psichici e sociali. In questa situazione, lo stress eccessivo genera distress determinando processi infiammatori e danni cellulari. In una percentuale elevata di casi, al persistere del distress, si assiste al presentarsi di quadri clinici caratterizzati da sintomi somatici, inappetenza, insonnia, mancanza di energia, demoralizzazione, ritiro sociale ed altri disturbi che, quando non trattati, peggiorano notevolmente la qualità della vita delle persone. A tal proposito, numerosi studi documentano una maggior probabilità di ammalarsi di cardiopatia e patologie immunitarie per i soggetti stressati. D’altra parte, sempre più dati, dimostrano che trattare lo stress ha ripercussioni positive sia sulle persone già affette da malattie che in coloro semplicemente stressati.

Nell’ottica olistica adottata nel progetto Abruglia, dunque, lo stress rappresenta una condizione fisiologica che in alcuni casi può degenerare in situazioni di malessere. Tale quadro,se non trattato, può favorire l’insorgere ed il perpetuarsi di disturbi e patologie che incidono negativamente sullo stato di benessere della Persona.

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